Nella valigia di mio figlio

Dopo il primo incontro e in vista di quello successivo,
abbiamo proposto due “esercizi”:

  • una lettera – con un viaggio nel tempo a ritroso – al “padre inesperto che ero” il giorno prima che nascesse mio figlia/a
  • una domanda: cosa vorrei mettere nella valigia di mio figlio per il suo viaggio verso il futuro?

Caro Papà Samuele!

 21 marzo 2010

Anzitutto benvenuto nella categoria dei neo papà… aspetta a scuotere il capo… conosco la tua obiezione mossa dal fatto che hai già tre figli più grandi, anche se una non è più con voi; so che forse per questo ti ritieni un padre ben navigato, addirittura anche già colpito dal più terribile dei naufragi, l’essere “orfano” di una figlia. Ma proprio per questo ti considero un neo papà, cui però la presunta “troppa esperienza” rischia di produrre l’effetto contrario.

Pensare che l’atteggiamento e la strategia comunicativa usata con un figlio possa valere per i successivi è una grande ingenuità, non solo perché ogni individuo è sempre un unicum, e non la copia dei precedenti, ma soprattutto perchè tu (e il mondo in cui abiti) sei diverso dal papà Samuele del 1998 o del 2001.

Essere neo papà significa che lo sei ogni giorno, ogni volta che si innesca quotidianamente una relazione empatica e non abitudinaria. Te lo avevo già detto in passato. Il pericolo più grande per te è quello di caricare di eccessive tue aspettative la crescita dei tuoi figli, nell’inconscio desiderio di vedere il vostro riflesso in loro. Lascia che seguano il loro dàimon (o la loro vocazione, come si diceva una volta) anche se è diverso dal tuo, senza però privarli del tuo punto di vista e della tua cura.

Ricorda che anche se seguirai tutti questi o altri consigli sbaglierai lo stesso, ma potrai sempre chiedere scusa in buona fede. Non rifiutare un abbraccio, nè pretendilo. Ogni giorno, quando li vedi per la prima volta, sorridi!

Vorrei mettere nella valigia di mio figlio per il suo viaggio verso il futuro un sano e prudente scetticismo circa la veridicità del proprio punto di vista e una grande curiosità e rispetto per quello altrui. Anche una copia con dedica de LA NEVE IN FONDO AL MARE di M.Bussola.

 

 Caro Stefano,

 Al padre inesperto che ero (?)
O che sono?

stai per diventare padre, avverrà presto. Arriverà una nuova vita che sconvolgerà la tua, porterà gioie e preoccupazioni, felicità e tensioni, dovrai cambiare le tue abitudini e riprogrammare le tue quotidianità, il tuo lavoro, il tuo tempo.

Nulla sarà come prima: questo piccolo essere ti costringerà a cambiare, ad essere meno spensierato e più responsabile, meno impulsivo e più paziente, meno incosciente e più prudente.

Dovrai fare delle scelte e non più unicamente per te ma per la tua famiglia, perché con l’arrivo del tuo primo figlio non sarete più solamente una coppia ma diventerete una famiglia.

Il primo figlio metterà sottosopra le vostre vite, metterà anche a dura prova il rapporto basato su equilibri tra due persone molto impegnate. Ma sarà un’esperienza unica ed irripetibile.

Nessuno ti potrà indicare la strada migliore o dare i consigli più giusti. Le scelte che farai, corrette o sbagliate, saranno solamente tue e saranno il frutto e le conseguenze di ciò che sei diventato in questi 44 anni.

Affronta questa nuova fase della tua vita con gioia e speranza. Cerca di trasmettere a tuo figlio i valori in cui credi: onestà, lealtà, educazione, rispetto, correttezza, coerenza, resilienza. Ma anche leggerezza, spensieratezza, gioco, curiosità, umorismo, amicizia. E, non per ultimo, la fede cristiana.

E sii tu a dare per primo l’esempio a tuo figlio perché le parole non basteranno da sole. Ascolta i consigli di tutti ma fai tu le scelte. Non essere solo razionale ma agisci anche d’istinto. Soltanto tu sai quello che sarà meglio per tuo figlio e per la tua famiglia.

Sei all’inizio di una nuova fase della tua vita, stai per intraprendere una nuova meravigliosa avventura, unica ed irripetibile. Non avere paura, abbi fiducia in te!

 

Cosa vorrei mettere nella valigia di mio figlio
per il suo viaggio verso il futuro?

Molti degli “attrezzi” li ho menzionati nella lettera: onestà, lealtà, educazione, rispetto, correttezza, coerenza, resilienza, leggerezza, spensieratezza, curiosità, gioco, umorismo, amicizia. E la fede cristiana. Vorrei trasmettere i valori ai quali ho cercato e cerco di fare riferimento nella mia vita affinché lo sostenga nella crescita per diventare un uomo.

Si troverà a fare i conti con la realtà che talvolta è fatta di compromessi, di persone che non potrà scegliere ma con le quali si troverà a studiare, a lavorare, a condividere lo sport e la vita di tutti i giorni. Persone che talvolta sono diverse per estrazione sociale, etnia, cultura. Persone che spesso non potrà scegliere. Come non ha potuto scegliere i genitori e i fratelli.

 

Caro Francesco,

non te lo aspettavi: non era nei programmi diventare, a 42 anni, il “papà” di un ragazzo di 9 che ha avuto una storia travagliata. Te l’avevano detto che “gli uomini fanno progetti e gli dei sorridono”, ma forse non te lo ricordavi più. O forse lo sapevi e, per questo, ai progetti non hai mai creduto.

Ora cosa farai? Sarai capace di abituarti e di nascere tu come genitore? Di rimanere in equilibrio nella relazione in famiglia e con tuo “figlio”?

Sicuramente hai ed avete una missione. Dovete adoperarvi per rompere la catena del disagio, dare un esempio di famiglia che, nonostante le difficoltà ordinarie, che ci saranno, deve essere una famiglia di amore, di sostegno, di coerenza e stabilità, di condivisione, di attenzione all’altro, di crescita reciproca.

Qualcuno a cui ispirarsi lo hai. Lo hai avuto in casa e non solo. Padre, suocero, padri di amici, amici padri e amici figli.

Persone capaci di dosare la dolcezza e l’autorità, ricettive. Ispirati anche a te stesso ed ai valori che hai nel cuore. Non ascoltare chi dice “io mi metto in discussione tutti i giorni”: sei la persona che sei, con capacità e incapacità, per il percorso di vita che hai fatto. Se lo metti in discussione di continuo, ti perdi. Se lo analizzi lucidamente, guadagnerai in consapevolezza.

Sai che a volte dovrai forzare la mano, altre dovrai tenderla. Sbaglierai, è certo. Ma farai anche parecchie cose giuste. Ci sono l’affetto e l’amore a guidarti.

Dovrai stare vicino a tua moglie. Anche qui sbaglierai, tempi, modi e contenuti. Ma farai anche parecchie cose giuste.

Fornisci strumenti di vita, non ordini disciplinari. Ricorda che esistono anche questi ultimi: potranno esserti utili, anche se potrebbero pesarti.

Garantisci libertà ed evita il lassismo. Gioca. Evita di essere uno stupido giocherellone. Scherza senza essere offensivo. Riprendi senza cattiveria.

Proteggi. Come un faro che protegge le navi dallo scontrarsi sugli scogli. Tieni presente che la nave potrà finire in qualche secca. Capita. L’importante è uscirne.

Coinvolgi, a volte anche obbligando. Perché la conclusione saranno esperienze nel cuore del figlio che, spesso, ti dirà di essere stato contento. Il tempo passato insieme è l’oro della vita.

Cosa è restato di tuo padre e di quelli che consideri simil-padri, nel tuo cuore e nelle tue scelte? Saranno le stesse cose che resteranno in tuo figlio. Lui avrà la propria vita, la ha già avuta. E’ sua. Aiutalo a crescere, sapendo che lui è lui e non sei tu alla sua età. Quello che andava bene per te, potrebbe non andare bene per lui. E’ diverso da te ed il mondo di oggi è molto differente dal tuo di allora.

Da oggi ci sei anche tu nella tua vita. Ci siete anche voi. Vogliatevi bene

Tu sei importante (lo sai, vero?) non solo nelle questioni pratiche da affrontare che, al momento, ti aiutano a nasconderti dall’affrontare la relazione figlio-padre. Piano piano, ti abituerai a questa nuova realtà.

Ricordati, parafrasando un antico testo:

Sii come un padre per i piccoli,
e sarai come un figlio dell’Altissimo,
ed Egli ti amerà più di tua madre.

Tieniti queste parole almeno come auspicio.

Buone giornate, papà neonato.

 

Cosa vorrei mettere nella valigia di mio figlio
per il suo viaggio verso il futuro?
  • Quella che si chiama educazione. O meglio, garbo ed empatia verso gli altri. Aprono le porte della strada del bene, a lungo periodo.
  • L’idea che reagire alle situazioni è meglio dell’inerzia. Se non vinci le partite, non fa niente. Se le perdi perchè ti siedi, non avrai una buona immagine di te.
  • Sviluppare la capacità di leggere le situazioni e, di conseguenza, scegliere quelle che ti aiutano ad essere una persona più felice, sana, libera.
  • Il discernimento.
  • La passione per voler lasciare il mondo, il proprio piccolo angolo di mondo, un minimo migliore di come lo si è trovato.
  • Conoscere che esiste la carità e non solo il narcisismo.

 

Caro Ludovico,

per te la paternità è ancora un concetto astratto.

L’opportunità per realizzare te stesso, il modo di dare un senso alla tua vita. L’occasione di saldare il debito incommensurabile che senti verso tuo padre.

Sappi che sarà tutto molto diverso da come te lo immagini. Spesso non sarai all’altezza delle tue aspettative e la realtà sarà più complessa dei tuoi sogni, più difficile, più faticosa. A volte anche amara. Scoprirai, come mai prima, il significato delle parole “rimpianto” e “rimorso“. Eppure, incredibilmente, scoprirai una realtà più bella persino del più luminoso dei tuoi sogni.

E sappi che quel debito non esiste. Perché ciò che un padre dà ai figli, poco o tanto che sia, non è un prestito, ma un dono. Cerca solo di dar loro il meglio di te stesso. Non sarà mai perfetto, ma nessuno può aspettarsi di più. Non loro, non tuo padre, non tu.

Sii sempre grato alla loro madre. Neanche lei è perfetta, non lo è stata sino ad oggi e non lo sarà domani. Ma, se hai l’occasione di diventare un padre ed un uomo migliore, lo devi a lei come a te stesso. Forse di più.

 

 

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