Un’ora dopo che i due studenti erano andati via, il padrone del negozio Jevghènij Michàjlovic venne e si mise a fare il conto di cassa.
— Ah, stupida creatura! Ecco una stupida per davvero! — gridò alla moglie vedendo la cedola e accorgendosi subito della falsificazione. — E perché prendere delle cedole?
— Ma tu stesso, Zènja, ne hai prese davanti a me e proprio di dodici rubli, — disse la moglie confusa, addolorata e pronta a piangere. — Io stessa non so come abbiano potuto ingannarmi quegli studenti. Un bel giovanotto, che aveva l’aspetto così per bene!…
— Una stupida per bene sei tu!… — seguitò a brontolare il marito, facendo i conti di cassa. — Quando io prendo una cedola, guardo quel che c’è scritto su. Ma tu, son certo, guardavi soltanto il muso degli studenti, all’età tua!
La moglie non sopportò queste parole e s’adirò anche lei.
✏️ Lev Tòlstoj, Denaro falso (parte prima cap. IV), negli anni 1904-1905
🎨 IV A liceo delle scienze applicate (E. Torricelli, Milano), 12 marzo 2025 – leggi la loro descrizione del personaggio
[4. “E’ l’individuo che sceglie? Oppure nelle sue scelte incide l’ambiente che lo circonda?” – to be continued]