Denaro falso e il peso delle scelte

La visita al carcere di Opera è stata una delle esperienze più forti e significative che abbia mai vissuto. Appena siamo entrati, ho sentito una strana sensazione: tutto era diverso da ciò che sono abituata a vedere. Le porte pesanti, i controlli, le guardie, le mura, il 41 bis….., sembrava di entrare in un altro mondo. All’inizio eravamo un po’ tesi e silenziosi. Non sapevamo bene cosa aspettarci, ma presto abbiamo avuto modo di ascoltare storie vere, raccontate direttamente da chi vive lì dentro. Alcuni detenuti ci hanno parlato del loro passato, delle scelte sbagliate che li hanno portati in carcere.

È stato difficile immaginare che quelle persone, che ci parlavano con calma e con tono amichevole, avessero commesso reati anche molto gravi, come lo spaccio o addirittura l’omicidio. Una delle cose che mi ha colpito di più è stato sentire i pareri contrastanti su quanto effettivamente lo Stato, la reclusione e la giurisprudenza aiutino o meno i detenuti.

Molti di lorodicevano che la vita all’interno di un carcere li ha aiutati a prendere strade diverse. Per molti altri, invece, la reclusione non serve per cambiare il proprio pensiero e le proprie sorti, una volta usciti dal carcere.

E questi pareri così contrastanti tra loro, provenienti dallo stesso gruppo, mi stupiscono molto. Un altro fatto che mi ha fatto molto pensare è che molti detenuti ci hanno raccontato quanto sia difficile ricominciare. Anche volendo cambiare, fuori dal carcere è complicato trovare lavoro o essere accettati, soprattutto se hai un passato difficile o problemi di dipendenza.

Questa esperienza mi ha fatto capire che dietro ogni errore ci sono delle persone, delle storie, dei dolori. Non si tratta di giustificare ciò che hanno fatto, ma di ascoltare, cercare di capire e riflettere. Mi ha anche fatto sentire fortunata per la mia vita e mi ha ricordato che ogni scelta, anche piccola, può cambiare tutto.

Ginevra Maria Raguso
III liceo socio economico,
istituto B. Melzi Legnano

Denaro Falso