L’esperienza al carcere di Opera è stata unica. Non pensavo che sarebbe stato così interessante. Partecipare all’incontro dentro il carcere mi ha messa di fronte a storie difficili, vere, raccontate da chi ha commesso errori gravi, ma ha anche deciso di affrontarli con coraggio.
Nel Gruppo della trasgressione ci sono detenuti, studenti, volontari e professionisti. Insieme abbiamo parlato di legalità, responsabilità, libertà e cambiamento. Nessuno giudica, ma ognuno è chiamato a guardarsi dentro. All’inizio mi sentivo un po’ fuori posto, poi ho capito che ascoltare e parlare con sincerità era l’unico modo per crescere e ambientarsi davvero.
Un momento che mi ha colpita molto è stato quando uno dei detenuti ha raccontato come, nel tempo, è riuscito a vedere il male che aveva fatto e a provare davvero a cambiare. Non è stato facile per lui, e non lo è neanche per noi. Ma in quel cerchio di persone così diverse, ho sentito nascere un senso di umanità e rispetto profondo.
Questa esperienza mi ha insegnato che il carcere non deve essere solo punizione, ma anche occasione per riflettere e migliorarsi. Ne sono uscita diversa, più consapevole, più attenta a quello che faccio e a come guardo gli altri.
Giorgia Di Bari
III liceo socio economico,
Istituto B. Melzi Legnano