Sono Pasquale Fraietta e oggi voglio raccontarvi di una giornata speciale, non solo per condividerne le emozioni, ma anche per augurare la realizzazione di un sogno a chi, come me, aveva smesso a un certo punto di sognare per lasciare spazio al delirio.
Ecco quanto di magico è accaduto a una bambina di 10 anni. Il papà di questa bambina, già al mattino, aveva dovuto assumere un calmante per attenuare la tensione. Era uscito dal carcere di Opera, accompagnato da due gentilissimi signori e da una straordinaria donnina, tutte e tre persone che dedicano parte della loro vita ad aiutare il prossimo, in particolare, quel prossimo che nel suo scellerato cammino, la vita l’ha offesa e violata.
Nonostante gli sforzi per giungere in tempo, la celebrazione del Sacramento della Prima comunione aveva avuto inizio con Marianna, unica fra i bambini, senza i genitori a fianco, visto che il papà era in viaggio e la mamma fuori dalla porta della chiesa ad attenderlo.
La Chiesa era gremita di persone e forse qualcuna di loro si chiedeva dove fosse finita la madre di quella bambina o dove fosse il padre che nessuno aveva mai visto prima. Ma a un certo punto il sacerdote fa segno a Marianna di girarsi e anche lei vede dietro le sue spalle papà e mamma con gli occhi lucidi. Sembra una fiaba, ma come per miracolo, è diventata una bellissima realtà per Marianna e per l’intera famiglia, coro compreso.
Ha dato un contributo al colore della giornata anche Il dottor Aparo, giunto con il suo solito ritardo a festeggiare a casa e a parlare con i suoi modi abituali dei sapori antichi di quel c’era a tavola e attorno alla tavola, proprio come facciamo col Gruppo della Trasgressione dentro e fuori dal carcere.
L’unica nota decisamente negativa è stata l’assenza della mia mamma, perché ricoverata in ospedale. Non ho potuto riabbracciarla.
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Ho potuto conoscerti in una fase difficile della mia vita ma ti ricordo ancora come un fiore profumato in mezzo al grigio.