Una trasgressione alle colonne d’Ercole

Valeria Pozzoli

Per poter tornare dal viaggio interiore oltre le Colonne d’Ercole ci vuole consapevolezza: ero questo, adesso sono questo, ho scoperto questo di me che prima non sapevo. Mi  ha sempre fatto comodo rinchiudermi in un certo tipo di personaggio, quello della ragazza timida, che non dice mai la sua, che non rischia mai ma che è così brava ad ascoltare e a dare consigli accorati; ogni volta che sento la spinta a buttarmi, mi dico: “sei sicura di volere lasciare questa zona di comfort, sei sicura di voler tradire il personaggio che ti sei costruita attorno?”.

Ma dietro ogni timido c’è un esibizionista che freme per mettersi a nudo davanti al mondo e che allo stesso tempo ha troppa paura per farlo. Fino a qualche mese fa non avrei mai pensato di potere scrollarmi di dosso la coltre che io stessa avevo posto su di me… una serie di cambiamenti repentini, e che ancora forse sto cercando di elaborare, mi hanno fatto comprendere, invece, che sto diventando, lentamente e per gradi, la persona che vorrei essere: che sorride, che condivide esperienze, che non ha più così tanta paura di affrontare la vita, che cerca pian piano di uscire da quel personaggio che ormai le sta stretto. Per me trasgredire significa sbarazzarmi di quel vestito che mi sono cucita addosso, avere il coraggio di essere quello che l’esibizionista che si nasconde dietro al timido vorrebbe che io fossi.

Tornata dalle Colonne d’Ercole, mi piacerebbe poter gridare con soddisfazione di aver preso consapevolezza di avere tutte le carte in regola per diventare la persona che sogno di essere, che alla fine rischiare e decidere di abbandonare qualcosa che mi è tanto familiare ma che un po’ ormai mi nausea non è poi un così grande peccato.

Da qualche mese a questa parte mi sono accorta di essere in grado di saper fare piccole e grandi cose che prima neanche mi immaginavo e questo sono riuscita a farlo solo trasgredendo il mio tradizionale modo di pensare, forse fin troppo intransigente. Ogni strappo alla regola che io stessa mi sono inconsciamente imposta mi rende più sicura e più forte: e se la regola è che non posso parlare perché sono timida e introversa, voglio riuscire ad infrangere questa mia imposizione con serenità!

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Il mio bagaglio alle colonne d’Ercole

Buon giorno a tutti. Ho varcato la soglia delle colonne d’Ercole, già con l’idea di tornare con il mio bagaglio da esibire: ho visto Caino, l’ho visto rubare, gridare, deridere, uccidere. L”ho visto cantare, ballare, correre in riva al mare. L’ho visto in volto serio, compiaciuto, stolto. L’ho visto sfinito, perso, mesto. Ho visto un tuono, ho visto l’uomo.

Ieri mattina cosi per caso ho scritto “buon giorno a tutti”. È stato come gettare un masso nello stagno, le onde subito si sono propagate. In questo luogo ci sono esseri viventi, ma solo alcuni hanno risposto, i più solerti e molto attenti. Stanotte non ho dormito, questo è ciò che ho partorito. Ho pensato di ripetere l’esperimento, facendo a tutti un dono, l”aggiunta di un commento.

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