Sulla violenza di genere

Al gruppo di Bollate, in conseguenza dei fatti recentemente accaduti, durante gli ultimi incontri si è parlato sulla violenza di genere e sugli stupri di gruppo.

Io penso sia una questione complessa in cui si intrecciano fattori diversi, alcuni individuali, alcuni sociali. Tre sono i presupposti che non vanno dimenticati, a mio avviso.

Il primo è che la violenza appartiene all’essere umano per natura; il secondo è che l’essere umano non vive come un anacoreta ma è immerso in un contesto sociale, di cui va cercando approvazione e da cui si aspetta riconoscimento; il terzo è che ogni azione viene compiuta alla ricerca del piacere.

È attraverso l’educazione che impariamo a controllare gli istinti, le pulsioni e i desideri e a dare loro un’espressione socialmente accettabile.

Secondo me, tale educazione al controllo manca, manca la condivisione di un modello umano e sociale consapevole che tale controllo è necessario.

Se parliamo di violenza di genere io credo che alla base ci sia la conquista da parte della donna di un ruolo sociale che le riconosce diritti sul piano giuridico e capacità apprezzabili in ogni ambito, magari diverse da quelle dell’uomo ma comunque preziose. L’uomo si sente sminuito, meno necessario, confuso e incerto su quale debba essere il suo nuovo contributo sociale. L’uomo ha perso potere, un potere che prima gli veniva riconosciuto a prescindere, per il fatto di essere un maschio, e che ora deve in un certo senso meritare. Dunque l’uomo ha paura.

A questo si aggiunge un cambiamento dei costumi sessuali, (qualcuno parla di liberazione io sarei più cauta nell’uso del vocabolo ) che non aiuta. La donna rivendica una parità di espressione sentimentale e sessuale paritaria e non è più disposta a sottostare all’egemonia dell’uomo. L’uomo si sente messo in discussione anche sul ruolo e sui comportamenti che attengono al rapporto di coppia. Dunque, di nuovo, l’uomo ha paura. E reagisce con la violenza.

Se a questo quadro aggiungiamo l’uso fuori controllo dei social media:

  • che danno anche ai bambini libertà di accesso a siti e contenuti pornografici (che farebbero arrossire i frequentatori di case di piacere di una volta);
  • che sono comunque basati su una rappresentazione dei ruoli sociali e sentimentali appartenenti a una cultura patriarcale, per usare un aggettivo gentile;
  • che sono anche caratterizzati da un generico ribellismo che fa credere ogni protesta legittima, giustificata e giustificabile,

otterremo a mio parere una parte della risposta.

Manca l’educazione sessuale, manca l’educazione sentimentale, ma soprattutto manca l’educazione in senso lato, un’educazione che insegni a raccogliere dati, informazioni che consentano di comprendere ciò che si legge, ciò che si vede, ciò che si ascolta, ciò che si vive, ciò che si desidera.

Uomini e donne

Un futuro possibile

Un futuro esiste pure per me
Sono prigioniero in un circolo
vizioso che sembra un vicolo
non vivevo senza te.

In continuazione solamente insoddisfazione
prendevo solo sostanze cariche di illusioni
Se scrivo questi versi
ci scrivo nuove direzioni.

La sofferenza vive dentro di me
prima non sapevo perché
Ora scrivo le rime che
trasformano la sofferenza in me

Ora dimmi se ha senso vivere.
Io lotto qua per riemergere
con il desiderio di vincere.
Ti giuro non voglio più perdere.

Hamadi El Makkaoui

Cittadinanza Attiva alla Fondazione Clerici

La maschera dell’inganno

Ci penso e rimane solo frustrazione
potevo impedire l’autodistruzione.
Non c’è finzione non sono tranquillo
Quello che provavo non riuscivo a dirlo.

Arrivano i problemi mi potevo abbattere
la mia soluzione era metterci carattere,
togliere le maschere se voglio cambiare
per tentare di dirti ciò che so provare.

Mi sveglio con te ma non so darti me stesso
Ciò che vedi è un pezzo di me.
Non posso darti l’intero riflesso
senza mostrarti il peggio di me.

La droga fa volare, è solo un’illusione
sentirsi leggero fra queste persone.
L’effetto finisce e torno nel limbo
Fra il sentirmi vero e l’essere finto.

Svendere la propria verità per le loro smancerie
Ora chiuso in gabbia senza scacciasogni
sento i miei sogni svanire
La mia vita è maledetta, la mia penna è stregata.

Hamadi El Makkaoui

Cittadinanza Attiva alla Fondazione Clerici

La realtà sdoppiata

La sera è arrivata
la mia vita è sfortunata
la mia anima logorata.
Provo a volare al di là.

Lacrime di disperazione
lacrime di liberazione,
del dolore che ho causato
resta questa storia qua.

La luce è spenta
prendo tutta la boccetta.
Ma la corda che si spezza
mi ha lasciato ancora qua.

Si sdoppia le realtà
rimane fuori la felicità.
Alle spalle il paradiso
ora solo lacrime sul mio viso.

Tutto traumatico.
Nella testa solo il panico.
Sono ai margini della società
ma non si è soli in questa realtà.

Hamadi El Makkaoui

Cittadinanza Attiva alla Fondazione Clerici