Fast car

“You got a fast car,
But is it fast enough so you can fly away
You gotta make a decision,
You leave tonight or live and die this way”

(Tracy Chapman, Fast car)

 

Il nostro viaggio nei conflitti della famiglia Karamazov al carcere di Bollate, a bordo della macchina condotta da Juri Aparo, si è concluso oggi con la pubblicazione – su Raiplay – dell’intera puntata di Caterpillar del 19 marzo.

illustrazione di Andrea Spinelli per Caterpillar, 19.3.2024

Una energia straordinaria e luminosa, una potenza di sguardi e suoni, parole e silenzi…. ascoltavo e guardavo con ammirazione e gratitudine, dalla mia sedia vicino a Marisa sul palco del teatro del carcere di Bollate, tutta questa bellezza che siamo stati in grado di generare insieme!

Nel 21° compleanno del nostro primo workshop in carcere con il Gruppo della Trasgressione, stasera – dopo aver riportato in cantina le valigie  – metto sul piatto del mio giradischi questa canzone che ho follemente amato, quando avevo 17 anni. Come spiega la stessa cantautrice, Fast Car è “la storia di una coppia che per costruirsi una vita insieme deve affrontare varie sfide, ma la relazione non funziona perché tutto pesa sulle spalle di uno dei due”.

Riascoltata – dopo tanti anni – nella notte dei Grammy il mese scorso, mi davvero tolto il fiato:

 

E ripensando ad alcuni tra i molti spunti emersi durante i nostri ultimi cinque incontri a Bollate, concordo pienamente con chi ha scritto che siamo in presenza di “una storia in musica dei diversi percorsi che la vita ci pone di fronte. Imboccarne uno piuttosto che un altro cambia irrimediabilmente l’esistenza, ma quell’auto che corre veloce continua a rimanere un simbolo di speranza”.

Buonanotte.

I Conflitti della famiglia Karamazov

Caterpillar Radio RAI2 19/03/24

Signori, presto ci separeremo. Per qualche tempo io sarò con i miei due fratelli, dei quali uno sarà deportato e l’altro giace malato, in pericolo di morte. Ma ben presto lascerò questa città e, forse, per molto tempo. Stringiamo un patto qui presso il macigno di IlJusa: che non ci dimenticheremo prima di tutto di Iljuseeka e poi l’uno dell’altro. E qualunque cosa ci accada in futuro nella vita, anche se non dovessimo incontrarci per i prossimi vent’anni, dobbiamo sempre continuare a ricordare il giorno in cui abbiamo sepolto il povero ragazzo, al quale in passato avevamo tirato i sassi presso il ponticello – ve lo ricordate?- e di come poi abbiamo tutti preso ad amarlo. E, per quanto possiamo essere impegnati in cose della massima importanza, per quanto possiamo avere ottenuto grandi onori o essere precipitati in qualche grande disgrazia, in nessun caso dobbiamo dimenticare di come siamo stati bene un tempo, qui tutti insieme, uniti da un sentimento così nobile e buono, che ha reso anche noi, per il periodo in cui abbiamo amato il povero ragazzo, migliori forse di quello che siamo in realtà.

Aleksej da I Fratelli Karamazov

I Conflitti della famiglia Karamazov

 

Sui Sentieri dell’arroganza

I SENTIERI DELL’ARROGANZA

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  • Venerdì, 17 maggio, Fondazione Clerici, Viale Lombardia 210, Brugherio,  10:00-13:00
  • Mercoledì, 29 maggio, Teatro del carcere di Opera 10:00-13:00

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