Il tirocinio col gruppo

Competenze che mi aspetto di acquisire durante il tirocinio e attraverso il lavoro con il Gruppo della Trasgressione, in quanto studentessa di psicologia e futura psicologa.

Puntualizzo che il tirocinio con il gruppo mi ha permesso di cominciare a fare esperienza di quello che elenco di seguito:

  1. vedere in concreto l’applicazione di teorie psicologiche studiate durante le lezioni universitarie in ambito clinico e, in particolare, nel lavoro terapeutico con detenuti in carcere ed ex detenuti nella sede esterna;
  2. sperimentare il mondo dell’istituzione carceraria dall’interno;
  3. avere un dialogo con le istituzioni utile alla progettazione di iniziative legate al lavoro con condannati.

Vorrei segnalare inoltre che, cercando articoli per la mia tesi riguardanti i fattori bio-psico-sociali e le esperienze avversive infantili che conducono alla delinquenza giovanile, ho avuto l’impressione che in Italia non esistano molte ricerche su questo tema. Sarebbe invece interessante potere effettuare in carcere delle ricerche concrete di cui rimanga traccia nel tempo. Questo permetterebbe la pubblicazione di articoli scientifici su banche dati di psicologia e il confronto con studi condotti in altri paesi.

Durante la mia ricerca nelle banche dati non ho trovato studi su percorsi terapeutici o meno con detenuti. Sarebbe invece interessante somministrare scale psicologiche, questionari, interviste ai detenuti in carcere che hanno intrapreso da pochi anni il lavoro con il gruppo e ad ex detenuti che ormai sono nel gruppo da una decina di anni, per poi confrontare questi risultati.

Vorrei infine che operatori e volontari del carcere, chi avvocato, chi agente di polizia, chi insegnante, possano acquisire conoscenze e competenze utili per formare altri insegnanti, educatori o comunque persone che interagiscono con gli adolescenti e questo allo scopo di prevenire e trattare i primi comportamenti devianti.

Elisabetta Vanzini

Le interviste del Gruppo della Trasgressione
 Relazioni di Tirocinio

Strumenti e competenze

Quali strumenti o competenze desidera acquisire un tirocinante in vista della sua futura professione ?

Sono una tirocinante post-laurea del Gruppo della Trasgressione. Mi sono laureata al corso di laurea magistrale di Psicologia Clinica e Neuropsicologia, ma nonostante cinque anni di studio universitario mi rendo conto che la strada per diventare una psicologa è ancora lunga. L’università fornisce nozioni puramente teoriche, nulla di pratico. Per questo motivo ritengo che il tirocinio debba essere un’esperienza che consenta agli studenti di psicologia di acquisire tutte quelle competenze pratiche e trasversali che mancano nella formazione universitaria.

Un primo aspetto puramente pratico riguarda la capacità di scrivere una relazione e formulare un progetto. Mi è sempre stato detto che queste attività sono importanti nel lavoro di uno psicologo, ma in università non vengono mai menzionate. Una volta fatto l’esame di stato vorrei essere in grado di scrivere una corretta relazione o creare un progetto, se mi viene richiesto, e ritengo che l’esperienza di tirocinio debba essere un primo luogo in cui mettersi in gioco per svolgere queste attività.

Tuttavia, oltre questi strumenti pratici penso che il tirocinio debba in primis essere utile per acquisire una serie di competenze trasversali, che nessuno può insegnare a parole.

Innanzitutto, la capacità di adattarsi ad un contesto non conosciuto, con persone estranee e adulte, diverse dai professori. Lo studente dovrebbe potersi sperimentare in un contesto diverso da quello scolastico: il rapporto gerarchico professore-studente dovrebbe venire meno e ci si dovrebbe poter interfacciare con adulti disposti ad insegnare, ma anche a considerarti competente in una certa misura. Ritengo che questo sia fondamentale per permettere al tirocinante di responsabilizzarsi sul luogo di lavoro.

Un’altra competenza per me indispensabile è la capacità di lavorare in gruppo. Il tirocinio dovrebbe fare in modo che l’individuo inizi a collaborare con persone diverse da sé, con un’età diversa o con percorsi di studio differenti dal proprio. L’avere a che fare con una varietà di persone permette al tirocinante di acquisire flessibilità, una delle competenze che ritengo utile per la professione di psicologo.

Infine, un’altra competenza per me fondamentale nel lavoro dello psicologo è la capacità di ascolto. Per quanto si possa essere predisposti a saper ascoltare, il tirocinio dovrebbe permettere di rafforzare questa capacità.

Da ultimo ciò che si dovrebbe apprendere durante il tirocinio è la capacità di stare in relazione con l’altro, vale a dire l’essere assertivi e far valere le proprie idee senza timore del giudizio, oltre che la capacità di comprendere e tenere in considerazione il punto di vista altrui e le esigenze delle persone con cui si collabora.

Asia Olivo

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