Non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio

Con le canzoni di quale autore potrebbero interloquire al meglio i “trasgressivi”, coloro cioè che hanno infranto le regole del sistema sociale catapultandosi nell’angustia di una muta cella?

Con chi se non col cantautore che da sempre conosciamo vicino ai ratés, ai derelitti, agli ultimi insomma, colui che prefigura un Dio compassionevole ed auspica una suddivisione del bene e del male in parti uguali fra gli umani, colui che ha nome Fabrizio De André e con la sua produzione poetica si è meritato un posto nell’olimpo della Treccani?
“Gli occhi grandi color di foglia” è un verso tratto da una delle prime e più note composizioni di questo grande esegeta dell’amore, Via del campo.
Solo un animo sensibile come il suo ha potuto conferire un aspetto idilliaco nella sua evanescenza a chi si presta ad un rapporto mercenario: la “sua” puttana diventa infatti ora bambina, ora graziosa e suscita addirittura il desiderio di farsi sposare. Il tutto perché De André, nonostante le sue origini borghesi, sa bene che non nel denaro ma nel fetore della vita umile ma vera va cercato l’humus che dà origine ad ogni forma di bellezza.
Ascoltate con empatia il concerto, subitene il fascino catartico e, soprattutto, non abbiate paura del destino della diversità perché, per dirla sempre con Faber, “non c’è l’inferno nel mondo del buon Dio”.

Il ritorno

Ieri mattina a San Vittore, mentre il nostro coach chiedeva a gran voce cosa ce ne possiamo fare di Hamadi, Roberto e di tutti gli altri giovani adulti del Reparto La Chiamata, ripensavo ad uno scritto di Armando Xifai del 2004 che ispirò poi un nostro primo esperimento da proporre in un laboratorio tematico per educatori scout del 2007 a Napoli.

Il titolo di quella sperimentazione era “Sulla cattiva strada” ovvero “appunti per una pedagogia della trasgressione”: un percorso alla fine del quale anche l’altro (che si è sempre considerato imperfetto in quanto “marchiato” dal sigillo di delinquente) diventa strumento di redenzione per sé stesso e, allo stesso tempo, per noi che amiamo farci chiamare società civile.

Buona Festa della Repubblica e buona (cattiva) strada.

Musica: La cattiva strada (F. De André – F. De Gregori), 1975 – by. Trsg. Band
Immagini: The Blues Brothers, USA, 1990                         
(edit by cescacuore, 2007)

Reparto La Chiamata

Concerto per LIBERA

GIARDINI LEA GAROFALO
VIALE MONTELLO 3, MILANO
14 LUGLIO, ore 20:30

Il Gruppo della Trasgressione incrocia le proprie riflessioni con quelle di Libera in una serata corale accompagnata dalle canzoni di Fabrizio De André.

Ingresso gratuito con offerta libera e fino a esaurimento posti (ciascuno porta il proprio sgabello).

 

 

Interrogarsi sulla trasgressione

Anita Saccani, Matricola: 792514
Tirocinio professionalizzante – Albo A, Area Sociale
Tipo di attività: Stage esterno
Periodo: 15 Aprile 2021 – 14 Ottobre 2021
Titolo: Interrogarsi sulla trasgressione

Caratteristiche generali dell’attività svolta
Ho svolto il secondo semestre del mio tirocinio professionalizzante presso il Gruppo della Trasgressione, una realtà composta da studenti, detenuti e liberi cittadini, fondata e coordinata dal Professor Angelo Aparo, psicologo e psicoterapeuta. L’associazione opera nelle case di reclusione di San Vittore, Bollate e Opera, e nel territorio milanese, con l’obiettivo di favorire la collaborazione e il dialogo tra detenuti e cittadini.

Il Gruppo della Trasgressione utilizza la devianza, in tutte le sue forme e sfaccettature, come punto di partenza per generare riflessioni sull’essere umano e sulla società in generale. Lo scambio reciproco di pensieri e idee favorisce la costruzione di un rapporto sincero tra i membri del gruppo, vengono abolite le etichette, non ci sono più detenuti, studenti, ex-detenuti o parenti di vittime, ma ci sono cittadini che insieme lavorano per costruire una società in continua evoluzione e miglioramento. È fondamentale ricordare che la trasgressione è una componente presente nell’animo umano e non basta “rinchiuderla” in una cella e dimenticarsi della sua esistenza per far sì che cessi di esistere, al contrario è necessario interrogarsi su di essa, formulare domande sulle sue origini e i suoi sviluppi e, in seguito, proporre risposte che possano aiutare a comprenderla e, nel possibile, a contrastarla.

Il particolare tipo di approccio del Professor Aparo consente ai membri del gruppo di interrogarsi su loro stessi, sulle proprie fragilità e certezze, sulle esperienze di vita e sui valori in cui ognuno crede, consentendo così un percorso di crescita e di conoscenza del sé atto a comprendere e riconoscere le responsabilità che ogni persona possiede nei confronti della società, sia come individui che come collettività. Le iniziative del Gruppo della Trasgressione mirano quindi a costruire relazioni e dinamiche di gruppo che consentano a un detenuto, o ex-detenuto, di sentirsi parte integrante della società e, di conseguenza, di sentirsi responsabile di essa.

 

Descrizione dettagliata del tipo di ruolo e mansioni svolte
Nel Gruppo del Trasgressione il tirocinante è prima di tutto un membro del gruppo
; quindi, è richiesta la sua partecipazione attiva a tutte le attività e iniziative del gruppo. A livello pratico, inizialmente ci si occupa della stesura dei verbali degli incontri; in seguito, man mano che si prende confidenza e conoscenza della filosofia del gruppo, si partecipa ai vari progetti in corso. Nel mio caso ho partecipato alle Interviste sulla Creatività e alla costruzione di progetti di prevenzione della devianza da attuare nelle scuole di Rozzano. Inoltre, lo studente è invitato a contribuire alle riflessioni trattate dal gruppo producendo degli scritti argomentati e coerenti, che verranno in seguito pubblicati sul sito.

Personalmente, ho avuto anche la possibilità di partecipare agli ultimi mesi di vita della Bancarella di Frutta & Cultura che si teneva il sabato mattina al mercato di Viale Papiniano, dove studenti e detenuti lavoravano insieme per promuovere le attività e ampliare le reti di conoscenze del gruppo, oltre che per vendere la frutta.

Infine, ho partecipato ai vari eventi organizzati dal gruppo durante il periodo del mio tirocinio, quali:

  • Il Concerto della Trsg-Band a Parabiago (24 Giugno)
  • L’evento di Pulizia del Parco delle Memorie Industriali di Milano e la messa in scena dello spettacolo “Il mito di Sisifo” (17 e 18 Luglio)
  • L’incontro tra Scout e detenuti nella casa di reclusione di Opera (18 Settembre)

 

Attività concrete/metodi/strumenti adottati
Gli incontri tradizionali del Gruppo della Trasgressione si tengono il Lunedì e il Martedì (14-17). Durante gli incontri vengono trattati diversi temi e ognuno può contribuire alla discussione, arricchendola con le proprie riflessioni. Quando ho iniziato il tirocinio, l’incontro del Lunedì verteva sulla “Banalità del Male”: ogni settimana si sceglieva un film da vedere e durante l’incontro si sviluppavano riflessioni intorno al film scelto. È stato molto arricchente, soprattutto perché sono state analizzate varie strade che portano al “male”: dall’abuso di sostanze stupefacenti alla carenza di affetto da parte dei famigliari, dalla nascita in contesti socioculturali sbagliati alle micro-scelte che portano sulla via della perdizione. Gli incontri del Martedì invece erano focalizzati sul rapporto “Genitori e Figli”: venivano quindi discusse le dinamiche famigliari che portano alla costruzione di rapporti difficili tra genitori e figli, soprattutto quando il genitore è un detenuto e, di conseguenza, è impossibilitato ad esercitare il proprio ruolo di genitore.

Successivamente, con l’attenuarsi della situazione pandemica, mi è stato possibile frequentare anche gli incontri interni alla casa di Reclusione di Opera, sia con i detenuti in alta sicurezza che con i detenuti comuni. Gli incontri interni sono molto simili come “modus operandi” agli incontri esterni: detenuti e tirocinanti si confrontano sui vari temi che tratta il Gruppo della Trasgressione e in questo modo contribuiscono alla crescita reciproca. Il detenuto, che spesso ha il doppio dell’età del tirocinante, condivide pezzi della sua vita ed elabora riflessioni sulle possibili origini della propria devianza e in che modo il percorso fatto all’interno del carcere lo abbia aiutato a prendere coscienza di sé stesso e delle proprie azioni; il tirocinante, d’altra parte, offre un punto di vista giovane, sincero e da esterno ai fatti, cercando di silenziare i pregiudizi e di mettersi in gioco attivamente.

Inoltre, ho partecipato anche al progetto delle “Interviste sulla Creatività”: sono state progettate interviste da rivolgere ad artisti, figure istituzionali e giornalisti, utilizzando la creatività come tema centrale. Lo scopo di questo progetto è duplice: da una parte, si vogliono evidenziare le funzioni che la creatività può avere nella prevenzione della devianza e nelle attività di recupero di un detenuto, dall’altra si cerca di suscitare un maggiore interesse da parte del “pubblico” verso il mondo della devianza anche per fare prevenzione e per poter divulgare ed ampliare le relazioni sociali del gruppo.

Infine, ho avuto la possibilità di partecipare alla stesura di un progetto di prevenzione della devianza nel comune di Rozzano. I membri del gruppo, insieme ad altre associazioni e a figure istituzionali, hanno progettato attività utili a informare i cittadini sulle varie forme di devianza e a comprendere come prevenirla, con particolare riguardo ai più giovani. A questo proposito, è stato organizzato un ciclo di incontri con due scuole superiori che partirà a Novembre e vedrà collaborare studenti, detenuti ed ex-detenuti nel cercare di comprendere le varie definizioni di devianza e, soprattutto, come contrastarle.

Presenza di un coordinatore/supervisore e modalità di verifica/valutazione delle attività svolte
Il professor Angelo Aparo è il fulcro del Gruppo della Trasgressione. È presente ad ogni incontro e sprona continuamente gli studenti tirocinanti a togliersi di dosso fin da subito la definizione di “tirocinanti” e ad essere membri attivi del gruppo, invitandoli a contribuire con riflessioni e scritti personali. Si mette personalmente in contatto con i tirocinanti e chiede aggiornamenti continui sulle attività svolte e sull’andamento dei progetti.

Conoscenze acquisite (generali, professionali, di processo, organizzative)
Trovo estremamente difficile definire e catalogare tutte le conoscenze che ho acquisito durante questo tirocinio. In linea generale, ho compreso l’importanza e le funzionalità di un lavoro di gruppo: le relazioni tra i membri devono essere incentrate sul rispetto, sull’ascolto reciproco e sulla presenza costante, in questo modo si crea un clima positivo e stimolante.

Inoltre, ho compreso come sia necessario utilizzare le proprie energie mentali per costruire, analizzare ed elaborare una linea di pensiero che sia coerente con la persona che si crede di essere. Ho passato molte ore a rielaborare le varie discussioni avvenute durante gli incontri, cercando di analizzarle attraverso diversi punti di vista per arrivare a formulare un mio pensiero personale. Il Gruppo mi ha insegnato che ad analizzare le situazioni mettendosi nei panni dell’altro: questo permette di non cadere nell’errore di cercare verità assolute e consente di elaborare al meglio ogni aspetto di una determinata situazione.

Infine, mi sono avvicinata al mondo carcerario e ho avuto la possibilità di conoscere meglio sia le nozioni prettamente tecniche, sia i percorsi educativi che sono presenti all’interno. Credo che la cosa più significativa che ho imparato sia l’importanza di non parlare del carcere durante gli incontri con i detenuti: in questo modo, loro possono sentirsi liberi anche dentro il carcere; parlare troppo delle ingiustizie subite all’interno, come sostiene il dott. Aparo, rende i detenuti più rabbiosi verso le istituzioni e, spesso, dispensa dall’impegno su riflessioni e strategie volte al miglioramento del sé.

Abilita acquisite (tecniche, operative, trasversali)
In primo luogo, l’esperienza al Gruppo mi ha permesso di sviluppare un ascolto empatico e “puro” dell’altro. La condivisione di storie di vita così diverse dalla mia mi ha aiutato ad abbattere i pregiudizi e a cercare di sviluppare relazioni fondate sul rispetto reciproco. In secondo luogo, partecipare alla stesura dei verbali e alla trascrizione di interviste e testi di detenuti, mi ha consentito di migliorare la mia capacità di scrittura, aiutandomi nella rielaborazione dei contenuti. Infine, mi sono anche avvicinata al mondo organizzativo, imparando come si costruiscono progetti di prevenzione e di miglioramento del benessere.

Caratteristiche personali sviluppate
Questo tirocinio mi ha permesso di crescere professionalmente mostrandomi la psicologa che vorrei diventare, ma soprattutto mi ha aiutato nella crescita personale. Ho imparato che ci vuole del tempo per conoscere le diverse realtà e che non sempre la prima impressione è quella giusta.

Il Gruppo mi ha spinto a prendere conoscenza di me stessa, spronandomi ad uscire dal mio guscio e ad affrontare le mie fragilità senza vergognarmi di essa. Trovo enormemente soddisfacente l’essere riuscita a combattere la mia ritrosia a parlare in pubblico ed essere riuscita ad intervenire senza il bisogno di stimoli esterni.

Il lavoro prodotto dal Gruppo della Trasgressione dimostra come ognuno di noi può e deve avere un ruolo nella società e, di conseguenza, come siamo tutti responsabili nella costruzione di un percorso volto al miglioramento. La società ha il dovere di stimolare chiunque a sentirsi parte di essa, partendo da chi è sul gradino più basso e coinvolgendolo attivamente nello sviluppo di una responsabilità collettiva: solo così saremo in grado di costruire un futuro migliore, per tutti.

La Trsg.band a Parabiago

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria

 

Fra il pescatore e l’assassino
le domande di un’umanità che non muore

Le canzoni di Fabrizio De André, arrangiate ed eseguite dalla Trsg.band, e gli interventi dei detenuti con una finestra sulla vita del Gruppo della Trasgressione:

Associazione Trasgressione.net: interventi di prevenzione al bullismo nelle scuole medie superiori e inferiori e sul territorio; il teatro su Il mito di Sisifo, convegni sui temi del gruppo; concerti della Trsg.band; convenzioni con varie università per il tirocinio di studenti universitari;

Cooperativa Trasgressione.net: consegne di frutta e verdura fresche a bar e ristoranti e a gruppi di consumatori associati, lavori di manutenzione, tinteggiatura, piccola ristrutturazione, sgombero cantine.

Perché dialogare con chi ha tradito il patto sociale?
Perché, alla distanza…

Studiare e lavorare con i detenuti giova alla società
più che lasciarli isolati fra le sbarre del carcere

 

La Trsg.band

  • Juri Aparo, Voce
  • Tonino Scala: Tastiere
  • Andrea Cocilovo: Basso
  • Tommy Bradascio: Batteria
  • Giancarlo Parisi: Fiati
  • Luca Campioni: Violino

 

Gli occhi grandi color di foglia 

Il concerto, mescolando canzoni di Fabrizio De André arrangiate dalla Trsg.band e interventi di detenuti ed ex detenuti che hanno effettuato un lungo percorso col Gruppo della Trasgressione, punta principalmente ad attivare il dialogo fra detenuti e collettività, parti che, quando rimangono sorde l’una all’altra, generano conflitti e contrapposizioni che, alla distanza, producono malessere nel singolo e danni alla società.

La serata a Parabiago prende il nome da un verso di Via del campo, una delle prime e più note canzoni di De André. Una bambina e una puttana vivono entrambe in Via del Campo, tanto vicine l’una all’altra da far germogliare fiori, illusioni e speranze d’amore in chi va a trovarle. La prossimità fra l’una e l’altra c’è, ma per coglierla occorrono “occhi grandi color di foglia”, capaci di accettare parentele nascoste fra personaggi apparentemente incompatibili.

Scritta in collaborazione con Enzo Jannacci, Via del campo è un’anticipazione del tema che rimarrà il filo conduttore di tutta la produzione poetica di F. De André: l’importanza della comunicazione con le proprie parti oscure, con quegli errori, fragilità, insicurezze o, come dice la canzone, con quel “letame” da cui possono nascere progetti e riconoscimento reciproco fra persone diverse.

La serata, seguendo questo filo conduttore, proporrà poi una dozzina di canzoni fra le più note di De André (La guerra di Piero, La città vecchia, La canzone di Marinella, Disamistade, Fiume San Creek, Khorakhané, ecc), canzoni in risposta alle quali i detenuti del Gruppo della Trasgressione, consegnano al pubblico le loro antiche fragilità, per molto tempo negate e oggi in cerca di una funzione grazie alla quale diventare risorse per la città: storie di vita vissuta, storie di degrado e di criminalità, ma anche storie di persone che, dopo anni di introspezione e di lavoro sui propri errori, partecipano oggi a progetti in favore del bene collettivo che in passato era stato gravemente offeso.

 

 

Gli occhi grandi color di foglia

Dopo i saluti delle figure istituzionali e la presentazione della giornata dell’avvocato Alessandro Giungi, organizzatore dell’evento, la Trsg.band e il Gruppo della Trasgressione propongono una selezione delle canzoni di Fabrizio De André intervallate da interventi di autori di reati e di vittime degli stessi.

L’obiettivo è rendere pubblici le modalità e i risultati di un dialogo difficile ma proficuo sia per il reo sia per la vittima, risultati che il gruppo della trasgressione usa poi come materiale per contrastare bullismo e tossicodipendenza nelle scuole e sul territorio dove lavoriamo in sintonia con le carceri di Bollate, Opera e San Vittore, con la Magistratura di sorveglianza e con il Provveditorato agli studi.

L’ingresso è gratuito; la prenotazione  non è necessaria, ma è utile visto il ridotto numero di posti disponibili. Per prenotarsi occorre seguire le istruzioni riportate sulla locandina. In  caso di difficoltà, scrivere alla mail elisabetta.cipollone@gmail.com indicando con chiarezza nome e cognome dei singoli interessati.

Per prendere posto nella sala Alessi (150 posti) è particolarmente opportuno arrivare entro le 16:00; diversamente si andrà in una saletta adiacente (di 50 posti) dove il concerto verrà proiettato su un maxischermo.

Il Gruppo della Trasgressione

di Jacopo Galasso e Angelo Aparo

L’Associazione Trasgressione.net, fondata più di vent’anni fa dal dottor Angelo Aparo, è formata da persone con alle spalle storie di vita diverse, ma accomunate da un unico obiettivo: studiare l’essere umano, con una attenzione particolare verso colui che, arrivando dal degrado, semina nel suo percorso altrettanto degrado, abuso e morte. Lo studio è rivolto anche al tempo che queste persone spendono all’interno del carcere e al come potranno impiegare questo tempo una volta che le porte della società si apriranno.

Questo obiettivo viene perseguito attraverso una sinergia tra psicologi, detenuti e studenti; ma anche familiari di vittime, giuristi, medici e comuni cittadini, i quali settimanalmente si riuniscono negli istituti penitenziari di Opera, Bollate e San Vittore.

Il lavoro svolto all’interno del Gruppo non va inteso nel senso del classico sostegno psicologico rivolto al detenuto ma come studio delle condizioni emotive e ambientali che spingono l’uomo alla voracità di potere e al successivo cambiamento. 

In merito al concetto di potere va ricordato il convegno del 21 novembre 2018 tenuto all’interno della Casa di Reclusione di Opera (Percorsi e derive del potere), dove il Gruppo ha potuto confrontarsi con personaggi illustri, quali Paolo Finzi (direttore della rivista anarchica “A”), Lella Costa, Dori Ghezzi, Amerigo Fusco e Roberto Cornelli (docente di criminologia dell’Università Milano Bicocca).  

Questo lavoro non resta isolato all’interno degli istituti di pena ma si diffonde e si concretizza anche all’esterno del carcere, dove i detenuti del Gruppo testimoniano il loro percorso, promuovono la legalità e la sensibilizzazione; prevengono le dipendenze e il bullismo; il tutto attraverso una serie di eventi con cornici diverse.

Il 26 novembre presso il Teatro De Sica di Peschiera Borromeo sono state interpretate dalla band del gruppo, la Trsg.band, diverse canzoni di Fabrizio De André. Le canzoni erano intervallate da considerazioni da parte di detenuti del carcere di Opera, ex detenuti e figure istituzionali su alcuni dei temi che uniscono il mondo di Fabrizio De André con quello del Gruppo della Trasgressione: l’abuso, il potere, il riconoscimento dell’Altro, il rapporto con l’autorità e le microscelte che portano l’individuo ad operare sul mondo ciò che si è seminato.

Un’altra serie di incontri che ha coinvolto il Gruppo prendono il nome de “Lo Strappo”, fra i più recenti quelli a Piacenza (29 gennaio) e a Novara (25 febbraio). Lo Strappo è un progetto nato dall’incontro di persone diverse ma complementari per le finalità e rivolto soprattutto alle scuole medie di secondo grado. Obiettivo principale è l’educazione alla complessità e alla cittadinanza, partendo da una domanda precisa: cosa succede a tutti i soggetti coinvolti quando viene commesso un reato? Le figure professionali che partecipano al progetto gravitano attorno al mondo della giustizia: magistrati, avvocati, giudici, psicologi, educatori, giornalisti, polizia penitenziaria, amministrazione carceraria. Tuttavia, le riflessioni più illuminanti sembrano venir fuori proprio dall’incontro paritetico dei protagonisti più coinvolti: i familiari di vittime e i rei, i quali dopo un lungo lavoro di conoscenza, introspezione, superamento del giudizio e del rancore, accettazione, apertura verso l’Altro e il suo dolore, recupero della coscienza esiliata e obnubilata, costruiscono una parentela, una prossimità. Un mutuo soccorso che può abbattere i muri più alti, quelli della mente.

Infine il Gruppo della Trasgressione tenta di consegnare i propri approfondimenti sulla legalità e la responsabilità agli adolescenti nelle scuole superiori: luoghi dove non sono rari atti di bullismo e dipendenze. Gli ultimi incontri di quest’anno, svolti presso l’Istituto Piamarta di Milano, sono stati decisamente proficui. Infatti hanno permesso ai detenuti del carcere di Opera di ascoltare e confrontarsi con gli studenti e di aiutarli a riflettere criticamente sulle loro fragilità, interne ed esterne all’ambiente scolastico.

Uno strumento importante di cui il gruppo si serve è il mito di Sisifo che, costruito anno dopo anno al tavolo del Gruppo della Trasgressione, consente ai detenuti di rappresentare, attraverso i dialoghi fra i vari personaggi, temi quali: l’arroganza, la seduzione, il rapporto difficle con l’autorità e quindi il rapporto genitori-figli; insomma i nodi problematici che vivono gli individui più a rischio.

Gli incontri in carcere e a scuola con i detenuti hanno consentito agli studenti di analizzare e comprendere meglio le storie dei detenuti del Gruppo e ogni singolo personaggio del mito, così da poterli riprodurre a loro volta. Infatti, la giornata conclusiva all’Istituto scolastico Piamarta, ha visto questa volta gli studenti nei panni dei personaggi del mito di Sisifo. 

In conclusione va anche evidenziato che l’Associazione viene affiancata dalla Cooperativa Trasgressione.net il cui obiettivo è il reinserimento socio-lavorativo del detenuto. Grazie al Lavoro esterno (art. 21), i detenuti hanno la possibilità di uscire dal carcere per svolgere attività lavorative oppure frequentare corsi di formazione professionale. Le difficoltà che queste persone incontrano durante o dopo avere scontato la pena non sono poche. Per questo motivo la Cooperativa le affianca permettendo loro di svolgere una serie di lavori, quali la consegna di frutta e verdura a bar, ristoranti e a gruppi di consumatori associati, bancarelle rionali con gli stessi prodotti (mercato di viale Papiniano, di Peschiera Borromeo), il restauro di beni artistici, lavori di manutenzione e di piccola ristrutturazione.

Progettare e lavorare con chi ha commesso reati giova al bene collettivo e alla conoscenza dei percorsi devianti più della pena che il condannato sconta in carcere. (A. Aparo)

Gli occhi grandi color di foglia

Lunedì 26/11/18
Teatro De Sica, Peschiera Borromeo (MI)
Prenotazioni non obbligatorie, ma utili

La serata prende il nome da un verso di Via del campo, una delle prime e più note canzoni di De André. Una bambina e una puttana vivono entrambe in Via del Campo, tanto vicine l’una all’altra da far germogliare fiori, illusioni e speranze d’amore in chi va a trovarle. La prossimità fra l’una e l’altra c’è, ma per coglierla occorrono occhi grandi color di foglia, capaci di accettare parentele nascoste fra personaggi apparentemente incompatibili.

Scritta in collaborazione con Enzo Jannacci, Via del campo invita al dialogo con ciò che a una prima lettura sembra distante e privo di valore; la canzone è un’anticipazione del tema che rimarrà il filo conduttore di tutta la produzione poetica di De André: l’importanza della comunicazione con le proprie parti dimenticate o negate, cioè con quegli errori, fragilità, insicurezze o, come dice la canzone, con quel letame da cui possono nascere progetti e riconoscimento reciproco fra persone diverse. 

Juri Aparo dal 2005 incrocia le canzoni di De André con i temi e la ricerca del Gruppo della Trasgressione  che opera a Milano dentro e fuori dal carcere e di cui è il coordinatore.

Giancarlo Parisi, poli-strumentista, con i suoi flauti, sax e fiati etnici, ha partecipato a molti dei tour di Fabrizio de André ed è oggi leader di diverse iniziative collegate al mondo del cantautore di Genova.

Tonino Scala è un musicista eclettico e un compositore, conoscitore come pochi altri delle canzoni italiane dagli ’60 a oggi e in particolare della musica d’autore.

Nel corso della serata le canzoni di Fabrizio De André, arrangiate e interpretate dalla Trsg.band, vengono incrociate con i complessi percorsi dei componenti del Gruppo della Trasgressione, i quali, dopo anni di lavoro sui propri errori, partecipano oggi a progetti in favore del bene collettivo che in passato avevano offeso.

L’eccitazione, un incontro di “Beat Storming”

Ciao Cisky. Ho riletto in questi giorni un tuo vecchio scritto su “Il furgone e il mito di Sisifo”. Sono contento dei frutti della nostra collaborazione.

Da qualche tempo frequentano il gruppo Mirko Chiari, un pugile simpatico che insegna boxe in carcere a Bollate, e Valeria Imbrogno, campionessa del mondiale per la pace WBC dei pesi mosca. Tutti e due insegnano pugilato a Bollate nel progetto “Pugni chiusi”. Non c’è dubbio; il Gruppo della Trasgressione di Bollate beneficia molto della loro presenza agli incontri e spesso vengono fuori idee che fanno venir voglia anche a chi staziona in carcere di entrare in partita.

Nel frattempo il Gruppo della Trasgressione porta avanti diverse iniziative con gli alleati che nel tempo si è guadagnato. Uno di questi è la Cooperativa “La Fucina”, che ha sede a Rho e con la quale siamo partner in un progetto per la prevenzione del bullismo nelle scuole e per la riduzione del degrado nei quartieri di periferia.

Tonino Scala è il musicista che suona il piano nella Trsg.band e che ha un ruolo centrale nell’iniziativa che riassumo.

  • L’8 di novembre alle 9:30, viene una scolaresca al Mast, sede della Fucina, Via San Martino 22, Rho.
  • Tema dell’incontro: L’eccitazione.
  • Parte la conversazione fra studenti e componenti del Gruppo della Trasgressione, come di solito nei nostri incontri con le scuole.
  • Via via, saltano fuori delle parole che vengono combinate con “eccitazione”;
  • Per ogni associazione che vale la pena di valorizzare, uno che ci sa fare con le percussioni produce una breve sequenza ritmica che combina con il binomio appena trovato (ad es. eccitazione-masturbazione; eccitazione-regressione; eccitazione-evoluzione);
  • Il discorso va avanti e dalle associazioni di parole si passa a brevi frasi dotate di senso.
  • Queste prime frasi vengono combinate con brevi sequenze di note che individua Tonino Scala.
  • Andando avanti, grazie al contributo della nostra equipe e degli studenti dell’istituto scolastico nostro ospite, viene fuori una canzone che parla di smarrimento, di degrado, di avventura, di riscatto.
  • Nel corso delle due settimane successive, viene messo insieme un rap per giovani che si muovono come scimmie simpatiche o una canzone per anziani sonnolenti.
  • All’incontro successivo con la scuola la canzone viene presentata come il prodotto di un’alleanza dove stanno insieme ragazzi mezzo scapestrati, pugili che hanno voglia di vivere, musicisti, psicologi, detenuti, tutti indipendenti, ma con una voglia in comune.

Insomma, un movimento,
ancora meglio un fermento,
una voglia di esserci
di cimentarsi in un combattimento.

Forse vai incontro
a un pugno sotto al mento
Ma ce la puoi fare!
Se scegli bene gli alleati,
vai a bersaglio e sei contento.