Ho bisogno di un compenso, se no mi distruggo

“Cosa mi importa che non esistano colpevoli, che ogni cosa derivi semplicemente e direttamente da un’altra, e che io lo sappia! Ho bisogno di un compenso, se no mi distruggo. E un compenso non nell’infinito, chissà dove e chissà quando, ma qui, sulla terra e voglio vederlo coi miei occhi!”

Esito imprevisto ma alquanto gradito dei nostri cinque incontri al carcere di Opera su Delitto e Castigo, la intensa frequentazione con il Prof. Fausto Malcovati ha creato un’altra sinergia.

Suo l’invito per assistere ad una riduzione teatrale de “I fratelli Karamazov” a sua firma e al successivo dibattito:

-- Credits --

LE FORZE CHE MUOVONO LA STORIA. I CERCATORI. Nietzsche, Dostoevskij, Peguy - Letture Teatrali e dialoghi per la città contemporanea.

Fedor Dostoevskij: "...Il campo di battaglia è il cuore dell'uomo" (16.1.2012 - Centro culturale di Milano)

Massimo Popolizio legge "I fratelli Karamazov" (parte seconda, libro quinto)

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 3

Seminare.

Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire” [Eccle. 3, 1-3]

Reparto La Chiamata

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 2

L’altalena.

Il mondo è una palla rotonda leggermente schiacciata ai poli. Ed essendo palla che fa? Rotola. È chiaro, che la terra si muova non è una novità. L’ha detto qualcuno che tra l’altro deve essere anche finito in galera. Sì, ma ultimamente sta succedendo un fenomeno strano. Molto strano. Si sente. Si sente che si muove. Si ha proprio come la sensazione che il terreno sia alquanto malfermo. Sì, è un movimento direi sismico, continuo. Ondulatorio o sussultorio? Va be’, non andiamo nel difficile. Insomma si fa fatica a stare in piedi. Manca proprio l’equilibrio” (L’equilibrio, Gaber – Luporini)

Reparto LA CHIAMATA

La Chiamata al carcere di San Vittore # week 1

La chiamata.

[Gv. 1, 29] Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui …

Reparto LA CHIAMATA

Pietre vive [on the good foot]

Goodfoot picks you up out of a mess
Relieves the pressure in your chest
A new sensation that you will feel
And you can’t believe it’s real

La buona strada ti tira fuori da un pasticcio
Allevia la pressione nel tuo petto
Una sensazione nuova che proverai
E non puoi crederci: è reale!

[Goodfoot, The Analogues]

Tenerife, 23 febbraio 2017

Quando ripenso alla storia del mio incontro con Marisa Fiorani mi ritornano sempre in mente tre cerchi di sedie, uno per ogni tappa di un cammino faticoso per lei quanto utile per me e per chi, insieme a me, ha avuto la fortuna di condividerlo. Cerchi in un certo senso concentrici, anche se ancorati a tre luoghi e a tre date diverse.

[continua qui: pietre vive]

Incontri con i familiari delle vittime della criminalità

Sarei certo di cambiare la mia vita

Mercoledì mattina io non c’ero, dottore Nobili, nell’aula Dostojeskij.

Non ho fatto nulla, non ho visto nulla, non ho sentito. Nulla.

Si, grazie, mio figlio sta meglio oggi, solo ancora un poco di febbre.

Senta, allora gliela voglio dire la verità.

E’ che sono arrivato in ritardo mercoledì, le luci si erano già riaccese dopo il primo interrogatorio di Raskol’nikov a casa di Porfirij. E quando ho visto il dottore Aparo seduto, in silenzio, in mezzo a due Marescialli dei Carabinieri e con accanto un Avvocato mi sono tranquillizzato e ho capito che potevo anche approfittare delle circostanze favorevoli per dare una ritinteggiata alla stanza accanto. Così, giusto per continuare a fare qualcosa di utile anche io.

Sì, dottore Nobili, certo che l’ho vista poi andare via, prima degli altri, verso le 12.20: c’erano altre persone che la aspettavano ma non erano certo affari miei. Però mi sembrava strano tutto quel silenzio, tutto di un tratto dopo un sovrapporsi di voci sempre più accese, come se fosse successo qualcosa. Di inaspettato. O qualcosa che tutti, prima o poi, si sarebbero aspettati. Nervi scoperti, oppure pregiudizi che covavano sotto la cenere da tanto, troppo tempo.

Mi sono seduto, stanco. E anche io ho continuato a fare finta di nulla, sperando che non fosse successo nulla.

Ma nel pomeriggio è arrivato un messaggio WhatsApp di una Professoressa di un’altra Università:

Si, la verità gliela sto dicendo fino in fondo, dottore Nobili…. perché vede che nella mia risposta c’è l’ammissione che anche io ben sapevo quello che era successo! E, arrivato a casa, sono stato pure contattato dalla Direzione della Libera Università della Responsabilità presso il carcere di Opera riunita a Consiglio su Zoom: fino a quando i miei figli hanno fatto irruzione nella camera da letto perché rivolevano il loro papà e la cena era pronta da tempo.

Ho recuperato la lavagna con le tre parole di Angelica, per ora non me la sento ancora di farle sparire nonostante il dottore Cajani avesse anche portato un cancellino, oltre che i gessetti colorati.

Ho visto i due Carabinieri, così simili nella fedeltà all’Arma come differenti nelle sfumature della voce e del carattere, allontanarsi sulla macchina dell’Avvocato e parlare fitto insieme ad una studentessa.

Ho pensato che anche io ho avuto un padre e una madre, molti bravi maestri fin dalla prima elementare e tanta fortuna.

Ho visto le persone detenute ritornare nelle loro celle, qualcuno ancora con la convinzione di essere anche lui una vittima, o – nella peggiore delle ipotesi – di essere lui la vittima schiacciata tra le pieghe di quella sentenza di condanna.

Ho intravisto Silvia, Martina e gli studenti allontanarsi in due gruppi, a seconda degli stati d’animo contrapposti. E, tra loro, ho notato Angelica e Giacomo che portavano a braccetto il dottore Cajani, come se lo avessero finalmente arrestato. Ma per fortuna non picchiato, perché sembrava che lui fosse davvero sollevato dalla circostanza anche perché in quel modo stavano uscendo, e non entrando, da un carcere di massima sicurezza.

Ho perso di vista Marisa e Paolo, ma sono certo che anche loro stavano pensando a qualcosa perché sono loro i primi ad avere interesse che il ciclo dell’abuso possa finalmente rompersi anche prima dell’ingresso in carcere. E che venga finalmente brevettato, oltre al distributore automatico di conflitti, anche un distributore automatico di umanità.

E mentre cercavo di capire cosa il dottore Aparo avesse pensato in quelle tre ore in cui non ha aperto bocca, ho intravisto spuntare dall’aula di geometria questo appunto sulla teoria degli insiemi:

E in quel momento mi sono ricordato che anche la musica, e non solo la fortuna, mi ha aiutato nel tentare di essere migliore e nel non diventare anche io un carnefice. Come quella strofa che dice “sarei certo di cambiare la mia vita, se potessi cominciare a dire noi”.

Ft. Il bidello

Delitto e Castigo

Attraverso lo specchio [Lost&Found]

«Facciamo finta che tu sia la Regina Nera, Kitty! Sai, io credo che se ti mettessi a sedere e incrociassi le zampette, sembreresti proprio precisa. Provaci, su, tu che sei la mia beniamina!». E Alice prese dalla tavola la Regina Nera e la mise dritta davanti al gattino perché se ne servisse come modello da imitare: ma la cosa non riuscì, soprattutto, dichiarò Alice, perché la gattina non voleva incrociare le zampe come si deve. Perciò per punirla, la sollevò davanti alla Specchio, perché potesse vedere anche lei come era inquieta, «e se non sei buona subito», aggiunse, «ti farò passare dalla Casa dello Specchio. Ti piacerebbe che lo facessi?»

E poi facciamo finta che tu, giovane Giorgio, riuscivi a toglierti questo paraocchi tramite il quale vedevi solo quello che ti avevano fatto imparare della vita.

E poi facciamo finta, cara Giada, che usare questo spray per prevenire la formazione di pidocchi intorno a te non sia più necessario…

Bene: ora ciascuno impugni il suo specchio dalla parte giusta, non tanto per scoprire – attraverso il vetro – mondi così diversi dal proprio ma per guardarsi finalmente negli occhi.

Dopo essersi persi e ritrovati, dentro questa aula universitaria che sta davvero per riscaldarsi, proviamo allora a vedere insieme se riusciamo davvero a progettare un distributore automatico di conflitti, a beneficio della umanità intera.

Ci vediamo mercoledì prossimo!

Ft. il bidello

Delitto e Castigo

“Non devi trattenere il dolore per trattenere la memoria”

“You don’t have to hold onto the pain to hold onto the memory”
[Janet Jackson, Memory]

 

Il cammino con Marcella e Marisa, passato nel 2016 attraverso l’incontro con il Gruppo della Trasgressione al carcere di Opera, ci porterà il 21 Novembre 2022 a Pavia (ore 18, Collegio Santa Caterina da Siena).

Ci vediamo là! [qui la locandina completa]

Materiali per Delitto e castigo

Abbiamo trovato 43 studenti/esse di giurisprudenza per dare forma – dentro le mura del carcere di Opera – ad una singolare ricerca sul delitto e le sue molteplici conseguenze, dialogando insieme a chi ne ha già commessi parecchi e chi ne ha subiti alcuni.

Dopo la nostra lettera di invito, sono giunte moltissime candidature anche grazie ad un articolo di Luigi Ferrarella pubblicato sul Corriere della Sera.

Siamo, allo stesso tempo, ugualmente soddisfatti per avere ricevuto il dono delle copie di Delitto e castigo necessarie al progetto e destinate alle persone detenute: merito della sensibilità di molti tra i quali gli amici di Caterpillar (RAI RADIO2).

 

Mercoledì 2 novembre abbiamo iniziato … ecco i materiali per seguire la nostra ricerca anche fuori dal carcere:

Il resoconto dell’incontro del Gruppo della Trasgressione con il Prof. Fausto Malcovati su Dostoevskij  (5.7.2005)

Le suggestioni visive tratte da una trasposizione televisiva RAI del romanzo di Dostoevskij in 5 puntate

Le versioni di Delitto e Castigo per i piccoli lettori [di Abraham B. Yehoshua e Osamu Tezuka]

INTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

PRIMO INCONTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

SECONDO INCONTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

TERZO INCONTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

QUARTO INCONTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

QUINTO INCONTRO_SCHEDA MATERIALI_delitto e castigo al carcere di Opera_nov22

E – per chi volesse comprendere qualcosa di più sulla complessità della nostra ricerca – ecco lo sguardo attento, discreto e rispettoso di Maria Chiara Grandis per il suo reportage televisivo  [tratto da Tg2 Storie, puntata del 27.11.2022]:

Delitto e Castigo (contribuiti dei partecipanti)

Delitto e castigo al carcere di Opera

“Cerchiamo 15 giovani studenti/studentesse di giurisprudenza per dare forma – dentro le mura del carcere di Opera – ad una singolare ricerca sul delitto e le sue molteplici conseguenze, dialogando insieme a chi ne ha già commessi parecchi e chi ne ha subiti alcuni”.

 

Qui la lettera di invito: le candidature dovranno pervenire a info@lostrappo.net entro e non oltre il 22 Ottobre pv.

Gli incontri si svolgeranno i 5 mercoledì di Novembre 2022 (ore 9.00-13.00) all’interno del carcere di Opera.

Per iniziare può essere utile il resoconto dell’incontro del Gruppo della Trasgressione con il Prof. Fausto Malcovati su Dostoevskij  (5.7.2005).

Maggiori informazioni anche su la pagina Instagram de “Lo Strappo – Quattro chiacchiere sul crimine”.

PS: in ogni caso c’è anche un altro gesto utile per aiutarci in questa ricerca, considerato che tutti i protagonisti di questa rilettura collettiva parteciperanno a titolo gratuito: regalando una copia di “Delitto e Castigo” alle persone detenute nel carcere di Opera

[anche con una dedica e/o un augurio di buona lettura, se ritieni. Se non sai quale edizione scegliere ci permettiamo di consigliarti Einaudi o Feltrinelli. Indirizzo della spedizione/consegna a mani: Direzione Casa di reclusione di Milano-Opera, via Camporgnago 40, 20141 Milano. Ci faremo personalmente garanti della consegna dei libri alle persone detenute interessate].

Delitto e Castigo