Francesco (Cisky) Capizzi
Seduto sulla panchina di un parco senza tempo, studio foglie ingiallite sospese dal vento, facendo i conti con ciò che c’è di più profondo, nella pazienza di un pensiero in scacchi d’ombra sogno. Non sono fante, né alfiere, né re, ma torre, rinchiuso e prigioniero dove il sole non sorge. Ostaggio di me stesso dal momento in cui ho sigillato dietro porte le paure per dimenticarle.
Il tempo si ferma e mi guarda, sono perso nella danza coi pensieri nel silenzio di una stanza, sulla mia branda disegno i tratti sulla carta, della coscienza che grida e mi graffia.
Ho sacrificato anche la fiducia, l’equilibrio, non sapevo che il sonno della ragione genera mostri, e io lo sono visto il tempo dormiente del mio essere pensiero. Sotto il tendone della rabbia, non mi sono accorto del circo ipocrita che avevo intorno. E accecato da illusioni, oggetto delle mie fantasie, mi privai d’amor proprio e privo divenni mostro.
Il tempo si ferma e mi guarda, sono perso nella danza coi pensieri nel silenzio di una stanza, sulla mia branda disegno i tratti sulla carta, per non abbandonarmi alla notte bastarda.
Si dice che la notte porti consiglio, ma mentre osservo la sezione oltre il blindo, mentre parlano i pensieri col silenzio, io cerco solo conforto. Avvolto in nuvole di fumo mi trasporto in ampi spazi, dove la mente crea i suoi arazzi e sono padrone della mia confusione, dove trasformo rimpianti in vittorie, dove posso cancellare o correggere storie…
Il tempo è un battito di ali, il tempo è un pensiero, il tempo è tutto e niente, se non diventasse giorno e poi notte o inverno, primavera estate e autunno.
Il tempo della vita è come la batteria di una band, senza di lei non ci sarebbe ritmo ne base. Tu sei la batteria, il ritmo del tuo cammino è la base della vita e quando non è costante tutto si ferma e il silenzio regna nell’inutilità.
Il tempo passa perché il giorno finisce, e finisce tutto come ricomincia tutto e siamo noi che battiamo il ritmo della vita con costanza, determinazione e coraggio per non fare diventare inutile quel tempo che la natura dà e la natura toglie.