Il nonno, il limone, la bambina cattiva e l’amore che resiste

È estate. Fa caldo, ma non caldissimo. Il mese preciso non lo ricordo. Ho sette anni, mia nonna è in cucina intenta a lavare i piatti. Il nonno è uscito dalla piccola casa per raggiungere la panca posta a sinistra del cortile, sotto il tetto. È sua abitudine, dopo pranzo, concedersi un pisolino, dice che aiuta la digestione. La nonna, senza smettere di sciacquare i piatti, si volta e ci raccomanda, a me e a mia sorella, di non fare rumore, per non svegliare il nonno.
Io però non mi curo delle sue raccomandazioni. La curiosità mi spinge altrove e, senza esitazione, mi dirigo verso l’orto, che è anche un giardino. La recinzione, una cancellata nera, lo protegge dalla strada vicina e sulle sue punte, come minuscole sentinelle, riposano le libellule. Sono tante, ogni punta ne ospita una. Mia sorella e io le disturbiamo, insidiose, per osservarle da vicino. Mi affascinano i loro occhi, che sembrano seguire ogni mio minimo movimento. Le loro ali sottili e delicate sono così fragili che basta un tocco per rovinarle, condannandole a non volare mai più.
Cammino tra i diversi blocchi, vedo i pomodori da una parte, l’insalata e i ravanelli dall’altra. Al centro, un albero di albicocche domina il piccolo appezzamento con la sua presenza. Ci sono anche le piante di rose, le viole, il basilico, la salvia e tanto rosmarino. Sono rapita da odori, colori e suoni, sento di essere felice; ci sono mia sorella, le libellule, le rose e le albicocche. Ci sono anche i due setter inglesi di mio zio, bianchi con macchie marroni, rinchiusi nel loro serraglio ombreggiato. Poco distante, galline bianche e un gallo, i produttori delle uova che mia nonna spesso mi invita a mangiare, convinta che mi faranno crescere bene.
Sperimentando il mondo, l’orto e il giardino, all’improvviso adocchio il nonno, di cui mi ero completamente dimenticata. Dorme all’ombra. Decido di andare da lui. Cammino a piedi scalzi sui sassi che separano la casa dall’orto. Le piccole pietre rotonde mi bruciano le piante dei piedi e mi costringono a correre più veloce per alleviare il dolore. Mi avvicino, il nonno ha la testa reclinata all’indietro, appoggiata al muro, le mani intrecciate sotto al cuore. È un ometto non molto alto, magro, ha un problema a un piede che lo costringe a una camminata zoppicante. Ama prendere appunti mentre guarda la televisione, annotandoli su “Tv Sorrisi e Canzoni”. Sarà da lui che imparerò l’abitudine di trascrivere frasi e parole che non conosco e che voglio ricordare.
Lo osservo per qualche istante. La bocca, rilassata e leggermente aperta, emette un leggero suono. Mia sorella è accanto a me. Lo guardiamo e ridiamo di gusto, coprendoci la bocca con la mano per non farci scoprire.
All’improvviso, mi attraversa un’idea. Corro in casa, ritrovo il bicchiere con cui il nonno ha bevuto a pranzo e prendo quello che cercavo, un mezzo limone già strizzato.
Lo afferro. Sono eccitata, quasi frenetica, spinta dall’urgenza di mettere in atto la mia fantasia. Ignoro le suppliche di mia sorella maggiore che, intuito quello che sto per fare, mi implora con preoccupazione di non farlo. Mi avvicino al nonno addormentato, salgo con un ginocchio sulla panca, cerco un appoggio stabile e strizzo con decisione il mezzo limone all’interno della sua bocca. Il succo rimasto basta per svegliarlo di soprassalto e farlo tossire. Visibilmente spaventato, si rivolge a me con parole di rimprovero.
Sono colpita. Rimango ferita, la sua reazione mi sembra ingiusta. Non ci penso due volte, afferro la bicicletta, ordino a mia sorella di fare lo stesso e ci lanciamo verso casa, pedalando a tutta velocità. Io davanti e lei dietro. Sei o sette minuti, non di più, ci separano dalla casa dei nonni.
Mamma è appena rientrata dal lavoro, papà non c’è. Non dico nulla, ma lei intuisce che sono arrabbiata. Poco dopo, il campanello suona, è il nonno, Armando. Chiede dove sono, è preoccupato ed è venuto ad accertarsi che io sia tornata e che stia bene.
Casa di Reclusione di Milano-Opera, 03-settembre-2025
Lara





































